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Pronta la nuova valuta dei BRICS: il dollaro deve tremare?

La moneta unica dei BRICS potrebbe ridefinire gli equilibri economici globali, facendo tremare il potere del dollaro e modificando la leadership finanziaria mondiale.

Pronta la nuova valuta dei BRICS: il dollaro deve tremare?

La moneta unica dei BRICS potrebbe ridefinire gli equilibri economici globali, facendo tremare il potere del dollaro e modificando la leadership finanziaria mondiale.

Nel corso di questo articolo, oltre a scoprire informazioni in anteprima sul progetto di moneta unica dei BRICS la cui ufficializzazione è prevista per quest’autunno, vedremo anche come i corsi e ricorsi storici siano una regola senza eccezione anche in ambito finanziario ed economico a livello mondiale.

 

Come tutti ben sappiamo l’economia cambia in base alla situazione politica e, ultimamente, quella dell’America è particolarmente delicata. Proprio per questo motivo il dollaro rischia di perdere potere e gli USA potrebbero, a breve, non essere più considerati la prima e indiscussa potenza del mondo.

 

Questo per una serie di motivi che andremo a elencare nei prossimi paragrafi e che aprono un varco a scenari inaspettati verso un sensibile cambiamento dell’asset finanziario mondiale.

 

Da dove potrebbe arrivare il temibile antagonista in grado di far tremare la terra sotto ai piedi al dollaro?

 

Dalla valuta unica coniata dai BRICS, progetto che molto probabilmente diventerà concreta e solida realtà già a partire da questo autunno.

 

 

Cosa sono, o meglio, chi sono i BRICS?

 

BRICS (acronimo di Brasile, Russia, India, Cina, Sudafrica) è l’associazione dei cosiddetti paesi emergenti, la cui economica è in netta espansione, che offrono un’alternativa, soprattutto per gli investitori, all’egemonia del dollaro. Nel corso degli anni si sono uniti a questa organizzazione intergovernativa anche Egitto, Emirati Arabi Uniti, Etiopia e Iran.

 

I BRICS sono nati dopo il grave attentato dell’11 Settembre, quando l’America viveva una delle pagine più nere e drammatiche della sua storia. In quel momento, infatti, era fondamentale per gli equilibri economici di tutto il mondo avere un’opportunità finanziaria che non fosse il dollaro che, in quel periodo, non aveva nessun tipo di stabilità e non godeva della fiducia dei mercati.

 

Nel 2014, i BRICS hanno fondato la New Development Bank, alternativa (rivelatasi più che valida) al Fondo Monetario Internazionale e alla Banca Mondiale, con un capitale di 50 miliardi di dollari e che è stata in grado di finanziare progetti importantissimi come la costruzione di infrastrutture fondamentali, il trasporto e la distribuzione dell’acqua, gli aiuti umanitari e sanitari.

 

Ad esempio, il Sudafrica ha ottenuto più di un miliardo di dollari di prestito per poter contrastare la pandemia di Covid-19. Cosa che, probabilmente, non sarebbe riuscito a ricevere dal Fondo Monetario Internazionale.

 

Tuttavia, il grande progetto dei BRICS, in cantiere da diversi anni e ormai pronto a essere ufficializzato quest’autunno, è il conio di una moneta unica. In questo momento, infatti, le due valute che dominano il mondo sono il dollaro e l’euro.

 

 

 

 

I BRICS vorrebbero coniare una valuta che possa essere forte e potente almeno quanto queste due.

 

Questo significherebbe un vero e proprio ricalcolo e riassetto degli equilibri economici/finanziari mondiali. Significherebbe che gli USA potrebbero non essere più i capofila del sistema economico globale, che l’euro potrebbe acquistare o perdere potere e che i Paesi fino ad oggi considerati meno ricchi e potenti potrebbero invece acquistare forte voce in capitolo rispetto alla politica economica internazionale.

 

Naturalmente, questo progetto necessita di molto tempo prima della sua eventuale concretizzazione ma, a quanto pare, i BRICS vogliono ufficializzare questa transizione già a partire da ottobre 2024.

 

Possono farlo? La moneta unica BRICS è un progetto realistico?

 

Secondo gli esperti il progetto dei BRICS è ideato su idee realistiche e ha basi concrete.

 

La Cina ha un PIL decisamente alto, il doppio rispetto a quello degli altri Paesi Emergenti e, quindi, sarebbe il fulcro del progetto, con una corsia preferenziale per gli scambi di materie prime. Brasile e Russia sono territori ricchissimi di risorse naturali di alto valore, quindi rappresentano un’importante fonte di introiti. Inoltre, Cina, India e Russia posseggono importanti arsenali nucleari. In tutto questo, il Sudafrica rappresenta un Paese in espansione che può contare su un territorio anch’esso ricco di materie prime e su una situazione politica relativamente tranquilla (a differenza della Russia che è ancora in piena guerra e della Cina e dell’India che tutt’ora fronteggiano situazioni di tensione ai loro confini).

 

Al netto di tutto questo pare che, anche grazie alla diplomazia con cui le cinque potenze gestiscono la loro alleanze senza prevaricazioni, la possibilità che riescano ad ottenere una valuta unica e che questa possa anche acquistare grande valore e far tremare il dollaro, sia possibile.

 

 

Come funzionerà la valuta unica dei BRICS?

 

Come dicevamo, il progetto sarà ufficializzato ad ottobre quindi, per adesso, è necessario parlare della valuta unica dei BRICS usando il condizionale.

 

Si dice che potrebbe essere molto simile allo yuan digitale cinese, quindi non una criptovaluta basata sul blockchain, ma una CBDC (Central Bank Digital Currency), ossia una valuta digitale emessa e regolata da una banca centrale.

 

Lo yuan digitale è una moneta virtuale che per adesso è attiva in solo quattro città della Cina ma che, in futuro, potrebbe diventare il più importante metodo di pagamento, se non l’unico. Gli yuan reali possono essere convertiti in digitali semplicemente scaricando l’applicazione sullo smartphone o utilizzando le piattaforme di home banking.

 

Da quello che si sa fino adesso, anche l’idea dei BRICS prevede qualcosa di simile: l’abolizione (o la non creazione) di contante, ma semplicemente di moneta che viaggia attraverso operazioni online e dispositivi tecnologici.

 

 

La crisi del dollaro è vicina?

 

Perché l’America, in questo momento, sta vivendo un momento di tensione non indifferente:

  • le borse non sono stabili e alcune giornate nere con chiusura a numero negativo ne sono la dimostrazione;
  • i tassi di interesse devono necessariamente scendere come da promesse politiche;
  • le elezioni sono alle porte e un cambio politico, adesso, non è cosa semplice da affrontare;
  • l’attentato a Donald Trump è un campanello d’allarme da non sottovalutare;
  • la situazione in Medioriente e la guerra Russia/Ucraina si fanno ogni giorno più violente e sanguinarie e non è da escludere che gli USA dovranno, prima o poi, prendere una posizione importante sia nell’uno che nell’altro conflitto.

 

Chiaramente tutto questo fa perdere potere agli USA e mette il valore del dollaro in una posizione di pericolo. Per la popolazione mondiale e i per i grandi investitori sarebbe importantissimo avere alternative.

 

 

E noi, concretamente, abbiamo un’alternativa per proteggere i nostri risparmi?

 

Mentre il mondo lotta, guerriglia, studia sistemi per salvare l’economia e cerca di restare in equilibrio, il piccolo/medio risparmiatore ha degli strumenti atti a preservare i propri risparmi in un momento così complicato?

 

La risposta è sì e, in effetti, ci sono diverse soluzioni. A partire dai fondi assicurativi, passando per i fondi pensionistici privati.

 

L’acquisto di beni rifugio, al momento, è uno dei metodi più solidi e intelligenti di mettere al sicuro il proprio capitale o, quantomeno, parte di esso. Quando il dollaro trema, il valore dell’oro sale vertiginosamente. E sappiamo, perché la storia ce lo insegna, che difficilmente il valore dell’oro cala in maniera importante ma, perlopiù, si assesta per lunghissimi periodi.

 

Pertanto, adesso, momento in cui le quotazioni dell’oro sono altissime, si ha ragione di pensare che lo resteranno per mesi se non anni. Convertire liquidità in lingotti d’oro vuol dire mettere al riparo il valore del proprio tesoretto durante questi mesi di cambiamenti importanti (e pericolosi) e poterlo poi riscattare a tempo debito.

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