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Beni rifugio: proteggere il proprio capitale nel contesto economico attuale

Come e perché i beni rifugio possono salvaguardare il tuo capitale dall'inflazione e dalla svalutazione.

Beni rifugio: proteggere il proprio capitale nel contesto economico attuale

Come e perché i beni rifugio possono salvaguardare il tuo capitale dall'inflazione e dalla svalutazione.

Cosa sono i beni rifugio e quando vale la pena proteggere parte del proprio capitale? Cercheremo di spiegarlo nel miglior modo possibile nel corso di questo articolo.

 

Stiamo innegabilmente vivendo, sia a livello nazionale che a livello mondiale, un momento storico, politico ed economico-finanziario estremamente complesso e delicato. Gli equilibri a cui eravamo abituati da decenni si sono gravemente danneggiati, soprattutto a partire dal 2020, quando la pandemia di Covid ha letteralmente messo in ginocchio il mondo sia a livello umano, sia a livello economico con l’emorragia di denaro perso a causa dei vari lockdown.

 

Da lì in poi altri eventi nefasti hanno influito sulla situazione economica internazionale come, ad esempio, la guerra tra Russia e Ucraina e l’inasprimento del conflitto Mediorientale.

 

 

I segnali della crisi economica globale

 

Quali sono, nel concreto, nel quotidiano, nella pragmaticità di tutti i giorni, i segnali che ci fanno capire che siamo sull’orlo di una possibile grave crisi economica mondiale?

 

  • La perdita di potere degli USA. Gli Stati Uniti, un tempo considerati la massima potenza mondiale, sembrano aver perso parte della loro influenza. Un episodio significativo è stato l'attentato subito da Donald Trump durante la campagna elettorale. La storia insegna che azioni di questo tipo avvengono quando l'autorità contro cui si agisce non è più temuta e rispettata come in passato, indicando così una perdita di autorevolezza di quel potere.
  • Il deprezzamento del dollaro che non fa altro che confermare il punto precedente. A seguito di ciò, assistiamo anche ad un calo degli interessi.
  • I BRICS acquistano maggiore credibilità, soprattutto quando parlano di voler coniare una loro moneta unica per contrastare dollaro ed euro.
  • Il rincaro delle merci, delle materie prime e dei beni di prima necessità.

 

In Italia possiamo facilmente renderci conto di questo, semplicemente facendo un confronto tra quello che ci si poteva permettere solo dieci anni fa con lo stesso stipendio di oggi. Nel 2015 si andava a fare la spesa al supermercato e con 100 euro si riempiva il carrello. Oggigiorno, con 100 euro non si riesce a riempire il carrello nemmeno scegliendo un discount a prezzi calmierati.

 

E questo solo per quanto riguarda i beni di prima necessità. Pensiamo ai rincari sulle bollette, pensiamo alla classica pizza del sabato sera con la propria famiglia: nel 2015 una famiglia di quattro persone usciva e con 100 euro si concedeva una bella cena. Attualmente sempre meno famiglie possono concedersi questo semplice diversivo tutte le settimane.

 

 

Perché accade questo?

 

In Italia il denaro perde potere d’acquisto e valore per una serie di motivi:

 

  • inflazione;
  • stipendi (intesi come contratti nazionali, quindi introiti della maggior parte degli italiani assunti come dipendenti) che non vengono adeguati al nuovo costo della vita da decenni;
  • rincari che obbligano gli imprenditori ad alzare i prezzi.

 

Ovviamente, se i prezzi di chi vende si alzano ma le entrate di chi compra restano invariate il capitale dell’acquirente perde capacità d’acquisto. Da qui il rischio di crisi economica.

 

 

I risparmi

 

Tuttavia, proprio a partire dal post-Covid, gli italiani (dati ISTAT alla mano) hanno iniziato a risparmiare di più. L’esperienza negativa ci ha forse fatto capire che avere da parte un tesoretto per le emergenze è importante.

 

La domanda che ci si pone però è: ma se tra dieci anni questi 5-6-10-20k che ho da parte subiranno una svalutazione mi è davvero servito far tanti sacrifici per mettere da parte qualcosa?

 

Ecco perché gli esperti (e le stesse Banche lo stanno facendo, acquistando più oro fisico da investimento possibile) consigliano, soprattutto in questo momento, di convertire almeno una parte del proprio capitale liquido in beni rifugio.

 

 

Cosa sono i beni rifugio?

 

Lo dice la parola stessa: quei beni nei quali “rifugiarsi”, allocandoci il proprio denaro per proteggerne il valore. Quei beni che, nel tempo, hanno dimostrato di non subire svalutazioni o perdita di valore.

 

Quali sono?

 

  1. Oro (e altri metalli preziosi come l’argento e il platino) che, a partire dalla sua scoperta in tempi antichissimi, ha sempre dimostrato resilienza a tutto: guerre, crisi, crack finanziari, rivoluzioni, carestie.
  2. Immobili, considerati beni rifugio sicuri, possono generare reddito e mantenere valore nel tempo, ma richiedono impegno nella gestione e sono meno liquidi rispetto all'oro.
  3. Pietre preziose come, per esempio, i diamanti, che hanno però il limite di essere molto difficili da classificare come “puri” (e quindi di un certo valore). Per questo, è complicatissimo avere la certezza di investire in un prodotto realmente valido.
  4. Opere d’arte come, ad esempio, quadri quotati. Anche in questo caso vale in discorso riguardo all’alto grado di rischio di incappare in truffe (vendita di falsi spacciati per autentici, ad esempio).

 

In questo momento la scelta maggiormente consigliata è quella di comprare oro puro fisico da investimento che, nel corso dell’ultimo anno, ha portato il suo valore a cifre record.

 

Convertire liquidità in oro oggi significa ritrovarsi un domani con il proprio capitale intatto se non cresciuto. E, se le quotazioni dell’oro continuano a salire così vertiginosamente (come spiega anche Peter Kinsella, uno dei massimi esperti e voce autorevole in campo di economia mondiale) è possibile che tra 5/10 anni chi ha comprato oggi oro si troverà tra le mani un capitale considerevole.

 

 

Perché i beni rifugio sono considerati l’investimento migliore per proteggere il capitale?

 

Convertire valuta liquida in un bene rifugio (ossia comprando oro, argento, platino, diamanti, immobili o opere d’arte) è considerata una delle strategie più intelligenti ed efficaci per proteggere il proprio capitale o parte di esso dalla cosiddetta svalutazione o perdita di potere d’acquisto.

 

Il denaro, lo possiamo constatare anche nella nostra esperienza quotidiana, perde valore nel tempo. Senza andare troppo lontano: prima del Covid le bollette mi costavano tanto quanto oggi? No, perché ci sono stati dei rincari oggettivi sull’energia e su tutti i beni (anche quelli di prima necessità) quindi i miei soldi del 2019 avevano un potere d’acquisto molto più alto rispetto agli stessi euro oggi, solo quattro anni dopo.

 

Il valore del bene rifugio, invece, resiste al rincaro vita, all’inflazione, alle crisi. Anzi! L’oro, negli ultimi mesi, ha raggiunto prestazioni da record riguardo al suo prezzo e oggi vale 2600 dollari/oncia: un valore praticamente mai visto prima! Quindi laddove il denaro rispetto al passato ci permette di comprare meno cose (prezzo del denaro inferiore che perde nel tempo) il valore dell’oro aumenta e, se oggi noi avessimo 200 grammi di oro comprati con valuta qualche anno fa e volessimo riconvertirla in denaro otterremmo soldi contanti con il potere d’acquisto odierno quindi protetto, conservato anche nel lungo e lunghissimo periodo.

 

Stesso dicasi per una pietra preziosa: se il valore di un diamante viene stimato, oggi, 1000 euro/carato quel valore sarà identico tra dieci anni o addirittura maggiorato (magari perché il gioiello su cui è montato diventa più antico o nel frattempo più richiesto dai trend di moda). Identico discorso per un quadro o un pezzo d’arredo importante: il valore stimato oggi non potrà mai diminuire ma solo restare stabile o aumentare.

 

Questo non avviene con tutte le altre forme di investimento: azioni/obbligazioni oscillano costantemente sotto i colpi dei trend di mercato ed è per questo che si configurano come scelte speculative estremamente rischiose: se non si sanno fare scelte oculate (e fortunate) c’è purtroppo il rischio di perdere tanto, o anche tutto, da un momento all’altro.

 

 

Vantaggi a livello fiscale del bene rifugio

 

Un’altra riflessione importante da fare è che conservare un capitale sottoforma di bene rifugio è un’azione a costo zero.

 

Tenere i soldi su un conto corrente comporta delle spese mensili/annue spesso anche abbastanza alte (visto che, oltretutto, la valuta nel tempo perde potere d’acquisto e, invece, le spese aumentano nel corso degli anni come tutto aumenta). Inoltre, i soldi stazionanti su conto corrente vengono conteggiati nell’ISEE e contribuiscono a determinare il reddito soggettivo sul quale si calcolano gli scaglioni di tassazione. Avere case/appartamenti a reddito (ossia di proprietà da affittare per ottenerne introito) comporta il pagamento di tante tasse (su seconda/terza/quarta casa, IMU, TARI, spese base delle utenze anche se in quel momento nessuno abita e quindi non si percepisce affitto).

 

Sulla detenzione di oro, argento, platino, diamanti, pietre preziose o opere d’arte non si paga nessuna tassazione. Si pagano le tasse (come su qualsiasi compravendita) solo nel caso in cui questi beni rifugio vengano venduti e se ne ricavino delle plusvalenze. Altrimenti un cittadino italiano può conservare “il proprio tesoro” composto da metalli e pietre preziose anche per secoli senza mai doverci pagare sopra nemmeno un euro di tassa.

 

 

Come si compra l’oro puro fisico da investimento?

 

I cittadini privati che desiderano comprare oro puro fisico da investimento per preservare i propri risparmi necessitano di farsi supportare da un mediatore professionale e qualificato come Careisgold SpA. Contattaci per avere informazioni e, eventualmente, prenotare una consulenza.

 

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